Nuove soluzioni parodontite

Nuove soluzioni parodontite
La malattia parodontale, spesso indicata come parodontite o comunemente chiamata anche piorrea, è una affezione comune a livello globale, che può avere effetti negativi non solo sulla cavità orale, ma su tutto il corpo, dalla perdita dei denti alle nascite premature, ed è per questo che il trattamento della parodontite è molto importante. La malattia parodontale è un’infiammazione e un’infezione delle gengive e dell’osso alveolare, che sostiene i denti. Nella prima fase la malattia si chiama gengivite e poi, se progredisce, le gengive si infiammano, si arrossano o addirittura sanguinano e in alcuni casi si perdono i denti.
Sudi di laboratorio
I ricercatori hanno trovato un nuovo metodo per prevenire o addirittura sospendere lo sviluppo di problemi dentali dovuti alla malattia parodontale.

Gli scienziati dell’Università della Pennsylvania affermano che il blocco dei recettori molecolari che i batteri prendono di mira all’inizio della malattia può impedire ai batteri di svilupparsi nella cavità orale. Lo studio condotto sulle cavie ha dimostrato che questa strategia arresta lo sviluppo della malattia o addirittura lo previene.
 In passato, la ricerca ha dimostrato che Porphyromonas gingivalis, il batterio associato a molti casi di parodontite, prende di mira un recettore chiamato C5aR che è presente nei globuli bianchi. Il recettore fa parte del sistema immunitario e può causare una grave infiammazione, che diventa sempre più potente con l’aumento del numero di batteri nel cavo orale, se attivato. Bloccando questo recettore, i batteri possono crescere, ma senza intaccare il sistema immunitario del corpo.
Risultati
Uno studio recentemente pubblicato sulle nuove soluzioni parodontite mostra che le cavie che non avevano un recettore C5aR attivo non sviluppano la malattia parodontale e mancavano anche di un insieme di proteine ​​(toll-like protein-TLR, proteine ​​responsabili dell’attivazione del sistema immunitario), responsabili per la perdita ossea associata alla malattia parodontale.

La ricerca ha dimostrato che l’attivazione di questi recettori può innescare l’infiammazione, mentre il blocco di uno solo di essi, il C5aR, con l’antagonista C5aRA riduce l’infiammazione dell’80%. La somministrazione dell’antagonista del recettore C5aRA alle cavie due settimane dopo l’infezione ha ridotto l’infiammazione del 70%, il che conferma che il blocco di questi recettori può avere sia un effetto terapeutico che preventivo.
Questo nuovo metodo efficace nel trattamento della parodontite potrebbe rivoluzionare il mondo dell’odontoiatria, curando migliaia di pazienti.
L’articolo su questo studio è stato pubblicato su The Journal Of Immunology.